Immagine con fondo verde e domanda "Chi sono i conviventi di fatto?"

Chi sono i conviventi di fatto?

La risposta dell’Avvocato Barbara D’Angelo

Sono considerati “conviventi di fatto” due persone unite stabilmente da legami di coppia affettivi e di reciproca assistenza morale e materiale, non legate da parentele, affinità, adozione, matrimonio o unione civile.

Perché la convivenza assuma rilievo giuridico si fa riferimento allo stato di famiglia anagrafico, senza bisogno di alcuna dichiarazione formale davanti all’ufficiale di stato civile, secondo quanto stabilito dal comma 36 dell’art. 1 della legge 76/2016.

Sfondo grigio con domanda "Come posso annullare il mio matrimonio"

Come posso annullare il mio precedente matrimonio?

La risposta dell’Avvocato Barbara D’Angelo

L’annullamento del matrimonio è consentito dalla legge soltanto in casi specifici (bigamia, incesto, errore, violenza, incapacità di intendere e volere, interdizione, ecc.) e richiede sempre una pronuncia del Tribunale.

Se il matrimonio è stato celebrato innanzi ai ministri della Chiesa Cattolica (matrimonio concordatario) è possibile ottenere l’annullamento anche presso il Tribunale Ecclesiastico, la Sacra Rota, secondo le regole del diritto canonico. La sentenza rotale esplica i suoi effetti anche nell’ordinamento italiano a seguito di un apposito procedimento di delibazione della Corte d’Appello.

L’annullamento del matrimonio si differenzia dal divorzio, in quanto fa sì che il matrimonio venga meno fin dall’origine, come se il matrimonio non fosse mai stato celebrato, mentre nel divorzio il matrimonio rimane valido sino alla pronuncia di divorzio.

schermata grigia con domanda "Posso adottare una persona maggiorenne?"

Posso adottare una persona maggiorenne?

La risposta dell’Avvocato Barbara D’Angelo

L’adozione di persone maggiorenni è disciplinata dagli artt. 291 e segg. del Codice Civile, creati principalmente per permettere di costituire un rapporto di discendenza a chi non ha figli.

Se l’adottante ha figli maggiorenni, è necessario il loro consenso, insieme a quello del coniuge dell’adottante. È necessario, inoltre, il consenso dei genitori della persona da adottare, nonché, se coniugata, del coniuge.

La legge stabilisce che l’adottante debba avere almeno 35 anni (ma in casi particolari, il Tribunale può autorizzare l’adozione anche per chi abbia compiuto i 30 anni d’età). In ogni caso, l’adottante deve avere almeno 18 anni in più dell’adottato.

Una volta emesso il provvedimento di adozione, l’adottato acquista il cognome dell’adottante, anteponendolo al proprio, ed acquisisce i diritti successori nei confronti del medesimo, ponendosi nella medesima posizione degli eventuali altri figli.

Schermata a fondo verde con domanda "Sul lavoro mi stanno facendo pressione per indurmi al licenziamento. Come posso tutelarmi?

Mi stanno facendo pressione per licenziarmi. Come posso tutelarmi?

La risposta dell’Avvocato Barbara D’Angelo

Il lavoratore vittima di mobbing da parte di datore o colleghi può rivolgersi al tribunale, denunciando l’accaduto e chiedendo il risarcimento per il danno arrecato.

In particolare, in caso di minacce, molestie, maltrattamenti anche verbali, diffamazione e se il disagio vissuto dalla vittima ha assunto i connotati di un vero e proprio disagio psico-fisico, l’interessato può sporgere denuncia-querela per mobbing. Se le indagini confermeranno quanto esposto si darà inizio a un procedimento penale.

In sede civile, a prescindere dalla denuncia penale, l’interessato può chiedere il risarcimento dei danni subiti.

Bisogna però ricordare che allo stato attuale la legge non prevede un risarcimento ad hoc per il mobbing. Valgono quindi le regole generali per tutti i danni patiti dal lavoratore, patrimoniali e non patrimoniali.